Presentazione

  • Saluto del direttore
  • Annuari
  • Fotogallery
  • Cenni storici
  • 5X1000 al Conservatorio

Saluto del direttore

Le parole del direttore del Conservatorio B. Marcello di Venezia agli studenti

Il Conservatorio di Venezia è tra i più ricchi di storia. Ha sede nel monumentale Palazzo Pisani, il più grande palazzo patrizio di Venezia, che si trova nel cuore della città, a poca distanza da Piazza San Marco. Impreziosito da affreschi, statue, decori marmorei, stucchi e fregi, si articola in due cortili interni separati da aeree logge e ampi saloni su più piani.

Sono numerosi gli spazi destinati alle lezioni e allo studio, con aule apposite per le esercitazioni orchestrali e corali.
La biblioteca annovera circa 50.000 volumi, con consistenti fondi storici. Tra i cimeli d’epoca custoditi nel Museo della Musica spiccano alcuni oggetti donati da Richard Wagner.
Tra le scuole musicali presenti c’è quella musica elettronica, fondata da Giuseppe Sinopoli. A fianco delle discipline tradizionali, è ampia l’offerta di corsi di musica antica.
Il Benedetto Marcello mantiene intatta una tradizione di rigore, disciplina e selettività che è da sempre all’origine del suo prestigio.

Vi invito a visitare la sezione del sito dedicata all’Offerta Formativa.

Il Direttore

Prof. Roberto Gottipavero

Annuari

Gli annuari delle attività svolte in Conservatorio

2017

Annuario 2017

2016

Annuario 2016

2015

Annuario 2015

2014

Annuario 2014

2013

Annuario 2013

Fotogallery

Fotografie che descrivono gli ambienti interni ed esterni del nostro Conservatorio

Cenni storici

La storia di Palazzo Pisani di Santo Stefano, uno dei più grandi e affascinanti della città, è molto lacunosa…

Palazzo Pisani - sede del Conservatorio B. Marcello di Venezia

Attribuito dal Coronelli a Jacopo Sansovino, in realtà fu costruito nel 1614-15 quando il Sansovino era morto da oltre 40 anni.
Il progetto pare sia stato di Alvise Pisani, coadiuvato dall’architetto Bortolo da Venezia, detto “il Manopola”, che in quegli anni era proto a San Marco. Nel secolo successivo l’edifico venne ingrandito, si aggiunse un secondo piano, la serliana del grande abbaino fu incorporata agli altri elementi del sottotetto, e il palazzo venne ampliato verso il Canal Grande.

La ristrutturazione fu affidata a Girolamo Frigimelica, architetto della famiglia Pisani, lo stesso che costruì l’imponente villa Pisani a Stra. Lo scopo della costruzione era eminentemente celebrativo: la nobile famiglia Pisani, all’epoca una delle più ricche della città, volle un palazzo degno della propria grandezza, facendosi progressivamente largo tra le case vicine per raggiungere il Canal Grande.

Qui soggiornarono personaggi famosi, sovrani e principi: le cronache parlano della magnificenza dell’arredo e degli addobbi, della galleria ricca di quadri dei più insigni pittori. L’enorme facciata del palazzo, criticata da alcuni per l’ostentazione, è ravvivata da due grandi archi sopra il portone d’ingresso. La soglia è custodita, emblematicamente, da due gruppi statuari del primo Seicento, opera di Girolamo Campagna, che rappresentano la prima e l’ultima delle dodici fatiche di Ercole: l’uccisione del leone di Nemea e la cattura del tricipite cane Ades. Nell’atrio è possibile ammirare il fanò, grande fanale a tre luci che stava sul castello di poppa della galea di Andrea Pisani, ammiraglio della flotta veneziana (capitano generale da mar), si notano poi alcune panche il legno con il leone rampante, stemma della famiglia. Sempre al pianterreno si possono ammirare i due suggestivi cortili, inframmezzati da logge sovrapposte, opera del Frigimelica, acuto interprete dell’architettura seicentesca, che seppe dare alla rinnovata struttura del palazzo un tocco di eleganza anche in particolari quali i capitelli delle colonne, e nel sapiente gioco di luci ed ombre che vivacizza le facciate interne.

Il pòrtego, salone del primo piano nobile, che va dal campo al Rio del Santissimo, ospitava un tempo i ritratti dei personaggi più illustri della famiglia Pisani; ora rimangono soltanto i ritratti di Andrea, il capitano generale da mar morto nel 1618 e quello di Alvise (1618-79) procuratore di San Marco e collezionista d’arte. Gli altri ritratti sono stati sostituiti con dipinti delle Gallerie dell’Accademia. Sempre nel pòrtego si possono ammirare i grandi putti sopra le porte, attribuiti ad Abbondio Stazio, il più celebre stuccatore del Settecento veneziano. Dall’altro lato del pòrtego stava la Galleria, dove era raccolto il maggior numero dei quadri dei Pisani; da un inventario fatto nel 1809 risultano 159 dipinti, opera dei maggiori pittori del Cinquecento veneziano: Tiziano, Tintoretto, Veronese, Palma il Vecchio e molti altri.

Purtroppo per la rapida decadenza della famiglia, costretta a vendere Palazzetto Pisani nel 1816 per far fronte ai debiti, la maggior parte delle opere d’arte sono state vendute, tra queste il dipinto di Antonio Pellegrini sul soffitto della sala da ballo, ora sala dei concerti del Conservatorio. Rimangono tuttavia moltissimi tesori da ammirare: i dipinti sui soffitti, gli stucchi, la cappella del primo piano nobile, le porte intarsiate al secondo piano nobile, solo per citarne alcuni.

Tra il 1897 e il 1921 il Comune di Venezia divenne progressivamente l’unico proprietario del palazzo che ospitò dapprima il Liceo Società Musicale Benedetto Marcello, nell’ala che si affaccia sul secondo cortile, fino a che nel 1940, il palazzo fu riservato ad uso esclusivo del Conservatorio.

Bibliografia

Il Conservatorio di musica Benedetto Marcello di Venezia: 1876-1976, centenario della fondazione, Palazzo Pisani, Venezia, a cura di Pietro Verardo, Venezia, Stamperia di Venezia, 1977.
Bassi, Elena, Palazzi di Venezia: admiranda urbis Venetae, Venezia, Stamperia di Venezia, 1976.
Fontana, Gianjacopo, Cento Palazzi fra i più celebri di Venezia, sul Canalgrande e nelle vie interne dei sestieri, descritti quali monumento d’arte e di storia dal nob.
Gianjacopo Fontana Veneziano, Venezia, Prem. Stabil. Tip. Di P. Naratovich, 1865.
Lorenzetti, Giulio, Venezia e il suo estuario: guida storico artistica, Padova, Edizioni Erredici, 2002.

5X1000 al Conservatorio

Sosteneteci!

Vi invitiamo ad indicare il nostro Conservatorio come destinatario del 5×1000

5×1000 da destinare al finanziamento della Ricerca scientifica e dell’Università. La legge 23/12/2005 n. 266 – art. 1 comma 337 lettera b) e successive modifiche prevede che il contribuente possa destinare la quota del 5×1000 della sua imposta sul reddito delle persone fisiche anche al “finanziamento della Ricerca scientifica e dell’Università” e tale scelta non determina maggiori imposte da pagare.
La scelta di destinazione del 5×1000 non è alternativa a quella del 8×1000 di cui la L. 22/1985, ma si aggiunge.

Codice Fiscale Conservatorio: 80012990273
Istruzioni:

Per destinare il 5×1000 al Conservatorio di Musica Benedetto Marcello di Venezia è necessario procedere come segue:

  1. Firmare nell’apposito riquadro del modello “CUD – Scheda per la scelta della destinazione del 5 per mille IRPEF” oppure del “Modello 730-1 – Scheda della destinazione deli’ 8 per mille e del 5 per mille dell’IRPEF”.
  2. Indicare il codice fiscale del Conservatorio 80012990273 nello spazio riguardante “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università.
Modulo per destinazione cinque per mille al Conservatorio Marcello di Venezia

5x1000 FAQ

Che cos’è il 5×1000?

Il 5×1000 è una “misura fiscale” a disposizione di tutti i contribuenti che possono decidere di destinare una quota dell’IRPEF (la percentuale si riferisce al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche) a enti che operano in diversi ambiti.

Come posso donare il 5×1000?

Quando compili la tua dichiarazione dei redditi (730, Persone Fisiche) cerca il box con la dicitura “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università” e fai la tua scelta.

Che succede se firmo ma non indico il codice fiscale?

Il tuo 5×1000 sarà suddiviso in modo proporzionale al numero di preferenze ricevute dagli enti appartenenti alla stessa categoria.

Cosa devo fare per indicare Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia come destinatario del 5×1000?

Basta inserire nel box “Finanziamento della ricerca scientifica e dell’Università” il codice fiscale del Conservatorio 80012990273

Il 5×1000 è un costo per me?

No. Il 5×1000 è una parte dell’IRPEF che già versiamo. Non è, quindi, una spesa aggiuntiva. Qualora non si decidesse a chi destinare il 5×1000 sarà versato allo Stato.

Il 5×1000 è deducibile dalle tasse?

No. Il 5×1000 non è una donazione e quindi non è deducibile dalle tasse.

Se dono il 5×1000 posso donare anche l’8×1000 e il 2×1000?

Si, sono strumenti distinti e non alternativi.

Come impiega il 5×1000 il Conservatorio?

Grazie al tuo 5×1000 il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia sostiene i suoi studenti, le attività didattiche, di produzione e ricerca.