Prizes and awards 2022Silvia Dalla Benetta, docente di canto al B. Marcello di Venezia vince il 30º premio speciale della critica musicale “Franco Abbiati“

14 Marzo 2022
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Macbeth del XX Festival Verdi vince il XXXX Premio Franco Abbiati della Critica Musicale Italiana

Ecco alcune tra le critiche più rilevanti

Merita poi un plauso senza riserve Silvia Dalla Benetta…
Tanto di cappello, non solo per il cimento, ma anche per l’impeto e l’intelligenza con cui lo supera sfruttando al meglio le risorse di una voce agli antipodi con quella di Tézier per il carattere asprigno e spigoloso, per la secchezza tagliente con cui maligna nell’ombra senza imporsi proterva.
Roberta Pedrotti
L’ape musicale
https://www.apemusicale.it/joomla/recensioni/56-opera/opera-2020/10277-parma-macbeth-11-09-2020
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[…] la Lady di Silvia Dalla Benetta, autorevole nella gestione vocale, risultava illuminata da quella tormentata introversione che la più tarda revisione verdiana le assegna.
Il soprano dà vita a una Lady sofisticata, intelligente nel rendere i pianissimi e i sussurrati scritti da Verdi…
Gian Paolo Minardi, Gazzetta di Parma
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…il soprano vicentino è riuscito a costruire un personaggio credibile e sfaccettato dalla potente femminilità e dalla sottile perversione; vocalmente la prova è segnata dalla meticolosa cura del fraseggio e dell’accento che le consentono di entrare nelle più sottili pieghe dello spartito. La sua prova è vocalmente generosa e la sua recente frequentazione rossiniana le rende facili le agilità.
Marco Faverzani e Giorgio Panigati, OperaLibera
http://www.operalibera.net/wp/2020/09/11/macbeth/
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[…] la notevolissima Lady di Silvia Dalla Benetta …Il soprano veneto non punta solo sulla ferinità, ma, complice la ricchezza di un timbro morbido e lucente soprattutto nei centri, fa della sensualità un’arma ulteriore a servizio della sua smisurata ambizione. Dal canto si sprigiona così una sorta di profumo di femminilità che conferisce ulteriore fascino a un’anima contorta e inquietante. La nettezza d’articolazione di ogni frase altro non è che la capacità di renderne il senso attraverso un gioco sfumatissimo di dinamica e spessore del suono. Qualità, queste, che già avevamo apprezzato quando il soprano cantò nell’edizione italiana dell’opera andata in scena lo scorso anno nei teatri del circuito lombardo. Quella di Dalla Benetta, in definitiva, è una ricerca costante di un’espressività che nasce dalla parola, proprio come voleva Verdi.
Fabio Larovere, Connessi all’Opera
https://www.connessiallopera.it/recensioni/2020/parma-festival-verdi-2020-macbeth/
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…In abito regale con mantello, la sua Lady Macbeth mantiene un perfetto controllo di se stessa: una figura di eleganza e compostezza che ha il controllo su tutto e tutti. Non è un demone furente, piuttosto un demone per il dettaglio, per l’attenersi al copione, per la gestione delle complicazioni degli omicidi che fuoriescono dal controllo. La delicatezza di Dalla Benetta nella scena del sonnambulismo è incantevole, un notturno che funziona perfettamente nell’aria della sera. Non c’è nulla di così vivido come la musicalità italiana di “una macchia” per la shakespeariana “damned spot” – ma Dalla Benetta sa scovare lo spirito inquietante del francese “une tache que rien n’efface”.
Larry Wolff, Times Literary Supplement
https://www.the-tls.co.uk/articles/dramas-of-the-night/#
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[…] la Lady luciferina di Silvia Dalla Benetta, capace di trovare sempre il giusto accento e di non forzare mai nella ricerca di facili effetti plasmando la voce sul dettato verdiano e mettendone in luce tutta la potenza.
Alessandro Cammarano
Le Salon Musical
https://www.lesalonmusical.it/il-macbeth-en-plein-air-strega-il-festival-verdi/

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