CollaborazioniCREAZIONE DI SPAZI ACUSTICI

20 Dicembre 2022

Conservatorio “B. Marcello”, Sala Concerti

Martedì 20 dicembre 2022 ore 17.30

– ingresso libero –

 

In collaborazione con Conservatorio Benedetto Marcello, Venezia

Scuola di Musica Elettronica

 

Creazione di Spazi acustici

 

Ex Novo Ensemble

Daniele Ruggieri              flauto

Davide Teodoro             clarinetto

Carlo Lazari                    violino e viola

Carlo Teodoro                violoncello

Aldo Orvieto                  pianoforte e geophone

 

Alvise Vidolin regia sonora

Paolo Zavagna live electronics

 

 

Stefano Bellon (1956)

In margine alle fughe del giovane Doinel (2022) per flauto e live electronics

Commissione Ex Novo Musica

Produzione SaMPL (Sound and Music Processing Lab)

Prima esecuzione assoluta

 

Nicola Sani (1961)

Unstable terra (2022) per pianoforte, geophone, live electronics e supporto digitale a otto canali

Commissione Ex Novo Musica

Produzione SaMPL (Sound and Music Processing Lab)

Prima esecuzione assoluta

 

Claudio Ambrosini (1948)

Negli sguardi di Eurialo e Niso (1980) per flauto, clarinetto e live electronics

(collaborazione informatica di Daniele Torresan)

 

Filippo Perocco (1972)

Detrito in Acquagranda, Detrito in Acquapietra, Detrito in Acquatorbida (2014/15)

De’ colori delle ombre (2022)* per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte, risuonatori e suoni in lontananza

Commissione Ex Novo Musica

Produzione CSC (Centro di Sonologia Computazionale dell’Università di Padova))

* Prima esecuzione assoluta

 

Terra, acqua, piante, sono alcuni soggetti di questo concerto in cui l’elettronica diventa una sorta di lente di ingrandimento per esplorare questi elementi della natura che, ascoltati da vicino, possono evocare fantasie, emozioni, ricordi e sensazioni talvolta imprevedibili. Un percorso musicale che porta l’ascoltatore ad immergersi in altri spazi acustici in cui i suoni della natura si integrano con quelli della musica come il “canto” delle radici della pianta Soleirolia soleirolii (o Helxine) con cui inizia la composizione di Claudio Ambrosini oppure i suoni di pietre, legni, pelli, metalli di Nicola Sani che costituiscono la base acustica della sua Unstable terra e su cui poggiano i suoni del pianoforte. Diversi invece sono i materiali sonori dei Detriti di Filippo Perocco che si confrontano con quelli dell’ensemble: vibrazioni primordiali costruite elettronicamente con suoni puri sinusoidali, che talvolta si distendono in lenti glissandi, modulati con leggeri battimenti instabili oppure scossi da fremiti granulari che si polarizzano in zone frequenziali risonanti anche estreme nel registro acuto.

Infine, soprattutto nel lavoro di Sani, i suoni della terra si muovono dinamicamente nello spazio acustico della sala, invadendolo fin dall’inizio con i “respiri tellurici” del Geophone, estratti con una ripresa ravvicinata dello strumento a percussione e proiettati con tecnica espansiva nello spazio elettroacustico in ottofonia. (Alvise Vidolin)

 

Stefano Bellon In margine alle fughe del giovane Doinel (2022)

 

Ho rivisto i 400 Colpi mentre stavo ultimando la composizione del brano in programma stasera e, per vie più sentimentali che meditate, ho finito per associare la vocazione alla fuga del piccolo Antoine con alcuni procedimenti effettivamente adottati nella scrittura del pezzo. Antoine Doinel, ragazzino, è un fuggitivo. Evade dal riformatorio in cui è recluso e prima ancora dall’ottusità della scuola, dalle mortificazioni della famiglia in cui cresce e dall’ipocrisia rivoltante degli adulti. Fugge anche dalla coscienza dolente della propria breve biografia e, forse, anche da un qualche temuta predestinazione. Nelle pagine che ho scritto, la vicenda strumentale procede seguendo un percorso sovrapponibile: un piccolo oggetto di poche note tenta di ribellarsi a una specie di fissità iniziale fuggendo la propria natura per poi ricadere fatalmente nel proprio principio. Più volte ricade. Di ricadute si tratta però, non di “Riprese”. Scritto in affettuosa amicizia, il pezzo è dedicato a Daniele Ruggieri. (Stefano Bellon)

 

Nicola Sani Unstable terra (2022)

 

È un’opera di suoni riflessi nello spazio, suoni di pietre, legni, pelli, metalli, che rimandano a un primordiale “canto della terra”, in cui sono racchiusi significati allegorici, poetici, filosofici, visivi. Suoni primordiali, arcaici, legati al corpo, all’origine delle culture sonore. Suoni nomadi per eccellenza, che l’uomo ha sempre portato con sé in ogni sua migrazione. Le percussioni che risuonano nella soundtrack digitale, espanse dalla regia del suono nello spazio multi-dimensionale, rispecchiate nelle traiettorie sonore del pianoforte dal vivo, sono esclusivamente quelle non intonate, che producono sonorità ad altezze indefinite.  In un percorso dentro se stessi si ritrovano metamorfosi sconosciute, suoni di pietra che si avvicinano all’acqua, all’aria e al fuoco. Suoni scavati nelle profondità della Terra e dell’Io, come in un rituale arcaico e materico. Un mondo sonoro ancora intatto che ad ogni passo riserva sorprendenti armonie pietrificate e scenari immobili, strappati al buio da fasci di luce sonora. Sul filo del dialogo fra l’uomo e la Terra, si intrecciano cammini individuati dalle linee del pianoforte, che vengono da esperienze profonde e latitudini lontane. E quando il suono si spegne, cadute anche le ultime vibrazioni, torna a regnare l’eterno respiro della Terra, mentre, forse per un attimo, si intravvede un bagliore del nostro inconscio. La tecnologia entra in questo ecosistema sonoro creando uno straordinario spazio acustico a 8 canali e la regia del suono, curata da Alvise Vidolin, definisce una travolgente drammaturgia sonora multi-dimensionale in un dialogo prima rarefatto, poi sempre più antagonista con lo strumento dal vivo. (Nicola Sani)

 

Claudio Ambrosini, Negli sguardi di Eurialo e Niso (1980)

 

Composto nel 1980, è il primo pezzo che ho scritto per flauto e clarinetto. È un lavoro in cui, oltre agli esiti della ricerca strumentale che avevo condotto nel biennio precedente, compare anche il collegamento sia con la letteratura (la storia dei giovinetti Eurialo e Niso, narrata da Virgilio) che con il mondo vegetale. L’organico prevede infatti anche due piante verdi che, all’inizio del pezzo, vanno immerse dai due interpreti in un grande contenitore d’acqua posto sul proscenio. Nel mio studio/serra avevo infatti casualmente scoperto che le piante e i terreni, quando sono innaffiati, producono dei leggeri sfrigolii, gorgoglii e altri delicati rumori. La natura bisbiglia, balbetta, sibila… Si fa delicatamente sentire. Ma, amplificandole e sommandole insieme, queste singole “voci” naturali possono arrivare a dar luogo a un suono “corale”: un groviglio, un bosco che sorprendentemente sembra quasi elettronico: natura e artificio magicamente uniti. E bosco come quello in cui si perdono Eurialo e Niso, i due giovani troiani usciti nottetempo dall’accampamento assediato, per andare a avvisare Enea del pericolo che sta correndo la sua gente. Bosco in cui i due si smarriscono e si cercano, lanciandosi richiami che però vengono colti dai loro nemici, che li raggiungono e li uccidono. Le due piante immerse nell’acqua assumono quindi una funzione non solo sonora ma anche scenica: simboleggiano sia il bosco in cui i due protagonisti finiscono per soccombere, che le loro due teste mozzate. Questo brano pone in relazione tre piani sonori, o tre stadi di evoluzione del suono: uno naturale, costituito dalle sonorità concrete emesse dalle piante immerse nell’acqua; uno umano, rappresentato dagli strumenti tradizionali (flauto e clarinetto che, insieme con le piante, si trasformano in una sorta di tableau vivant) e infine uno elettronico, composto dalle modificazioni dei suoni dal vivo e dagli interventi generati mediante computer realizzati con la collaborazione tecnica di Daniele Torresan. Negli sguardi di Eurialo e Niso non solo è dedicato a Daniele Ruggieri e Davide Teodoro, primi interpreti, ma ispirato dalla loro giovinezza e fisionomia, che ricollegavo direttamente ai protagonisti della narrazione virgiliana. (Claudio Ambrosini)

 

Filippo Perocco Detrito in Acquagranda, Detrito in Acquapietra, Detrito in Acquatorbida (2014/15) – De’ colori delle ombre (2022)

 

I lavori di questa sera, Detrito in Acquagranda, Detrito in Acquatorbida, Detrito in Acquapietra sono stati scritti per l’Ex Novo Ensemble tra il 2014 e il 2015 e si rifanno in qualche modo ad un mondo lagunare immaginario. Tutto scaturisce da alcune attitudini che, come dei tarli, si insinuano costantemente nelle fessure del processo compositivo. La maceria/detrito, la nenia/canto, la precarietà sono elementi essenziali per gran parte dei miei lavori. L’ultimo brano, qui presentato in prima esecuzione assoluta, consiste in una estensione (tramite l’aggiunta del risonatore e di altri dettagli strutturali) di un lavoro scritto nel 2018 in occasione del compleanno di Claudio Ambrosini. Anche in questa pagina il mondo lagunare, acquatico, fluido appare dietro un velo cullato da una nenia che circola filtrata tra gli strumenti e le varie voci. Tutti i brani fanno parte di un potenziale Catalogo di detriti, macerie e rovine, un ampio luogo dove confluiscono lavori scritti dal 2003 ad oggi per insiemi diversi. Prendendo a prestito la tecnica del grattage, raccolgo lo scarto di materiale ‘altro’ per la realizzazione di queste ed altre miniature. (Filippo Perocco).

 

Ex Novo Ensemble

 

Nato nel 1979 a Venezia dalla collaborazione tra un gruppo di musicisti ed il compositore Claudio Ambrosini, L’Ex Novo Ensemble rappresenta una realtà di riferimento nel panorama internazionale della musica nuova. La continuità del lavoro comune, la coerenza artistica e professionale hanno consentito al gruppo di acquisire un carattere, un “suono” che gli sono riconosciuti dal pubblico e dalla critica dei principali festival e rassegne europei.

L’impegno portato nell’approfondimento del linguaggio musicale contemporaneo è in seguito divenuto punto di partenza per la rilettura del repertorio classico e particolarmente d’alcune pagine affascinanti, destinate ad organici rari e tuttora poco note.

Tra i principali Festival ricordiamo: HCMF 2003 – Huddersfield, Time for music – Vitasaari, Festival d’Avignon; Ars Musica – Bruxelles; Autunno di Varsavia; Akademie der Künste – Berlin; Fondazione Gaudeamus – Amsterdam; Tage für neue Musik – Zürich; IGNM – Basel; Festival de Strasbourg; Concerts Ville de Genève; Festival di Villa Medici – Roma; Biennale di Venezia;  Musica Insieme – Bologna; Musica nel nostro tempo – Milano; Eco & Narciso – Venezia e Bologna; Milano musica; e alle stagioni concertistiche dei Münchener Philarmoniker, del Mozarteum Salzburg, del Teatro S. Carlo di Napoli, del Teatro Verdi di Trieste, della RAI di Roma e di Milano, della Tish Foundation di New York e del Chicago Center of Arts.

Ha registrato concerti e produzioni per le principali Radio europee: RAI, BBC, Radio France, Westdeutscher Rundfunk (WDR), Süddeutscher Rundfunk (SDR), Belgian Broadcast Company (RBFT), (DRS), Radio Svedese.

Molti compositori hanno scritto e dedicato loro opere all’Ex Novo Ensemble. Tra questi: Claudio Ambrosini, Stefano Bellon, Carlo Boccadoro, Sylvano Bussotti, Gilberto Cappelli, Silvia Colasanti, Azio Corghi, John Celona, Aldo Clementi, Michele dall’Ongaro, Xavier Dayer, Luis De Pablo, Lorenzo Ferrero, Luca Francesconi, Beat Furrer, Giorgio Gaslini, Adriano Guarnieri, Matteo D’Amico, Alvin Lucier, Vittorio Montalti, Luca Mosca, Fabio Nieder, Francesco Pennisi, Filippo Perocco, Horatiu Radulescu, Michéle Reverdy, Nicola Sani, Valerio Sannicandro, Salvatore Sciarrino, Alessandro Solbiati, Roger Tessier, Ivan Vandor, Gèrard Zinnstag.

Di particolare rilievo il contributo alla promozione della musica cameristica italiana del primo ‘900 e contemporanea dimostrato dalla lunga e intensa collaborazione con etichette discografiche quali Arts, ASV, Black Box, Kairos, Naxos, Brilliant , Dynamic, Stradivarius, Ricordi, ed altre. Nel 2019 il disco Tromper l’oreille con musiche di Claudio Ambrosini edito da Stradivarius ha vinto il Primo Premio Abbiati del disco.

Dal 2004 l’Ensemble organizza presso il Teatro La Fenice di Venezia il Festival Ex Novo Musica, rassegna di musica contemporanea e nuove forme di spettacolo e dal 2013, per molti anni, ha curato la Maratona Contemporanea, manifestazione che proponeva, in un solo concerto, 42 brevi composizioni in prima esecuzione assoluta.

 

 

Biografie

 

Claudio Ambrosini. Studi liceali classici, Conservatorio di Venezia, lauree in Lingue Straniere e in Storia della Musica. Incontri importanti: Bruno Maderna, Luigi Nono. Autore di lavori vocali, strumentali, elettronici, opere liriche, oratori e balletti, commissionati da enti come la RAI, La Biennale di Venezia, la WDR di Colonia, il Ministero della Cultura francese. Le sue musiche sono state dirette da R. Abbado, Luisi, Muti, Masson, Valade nei programmi dei teatri Scala, Fenice, San Carlo; dell’IRCAM, delle Fondazioni Gulbenkian (Amsterdam) e Gaudeamus (Lisbona), del Mozarteum (Salisburgo), dell’Akademie der Künste (Berlino), di “Perspectives du XX siècle” (Radio France), Milano Musica, L’Itineraire, Grame… Dal 1977 si è interessato di computer music. Nel 1979 ha fondato l’Ex Novo Ensemble, nel 1983 il CIRS, nel 2007 l’Ensemble Vox Secreta. Nel 1986 ha rappresentato l’Italia all’UNESCO Paris Rostrum. Riconoscimenti: Prix de Rome(primo musicista italiano, 1985), Association Beaumarchais (2005), Leone d’Oro per la Musica del Presente (Biennale, 2007), Music Theatre Now (Berlino, 2008, UNESCO), Rotary International Award (2009), Abbiati (Premio della Critica Italiana, 2010 e 2019), Play.It! (2015), Accademia dei Lincei (2021). È Accademico di Santa Cecilia.

 

Stefano Bellon, nato a Padova nel 1956, si diploma con lode sotto la guidadi Wolfango Dalla Vecchia; studia con Franco Donatoni ottenendo il Diploma d’onoredell’AccademiaChiagiana di Siena e il Diploma di perfezionamento dell‘Accademia di Santa Cecilia.I suoi lavori sono stati eseguiti da Atlas Ensemble, Irvine Arditti, Ensemble Musica Oggi,Art Percussion Ensemble, Contemporary Music Ensemble of Korea,Lumen Ensemble of Boston, Quintetto Bibiena, Ex Novo Ensemble,Laboratorio Nuova Musica, Nieuw Ensemble, Orchestra Nazionale della Rai,Österreiches Ensemble für Neue Musik, Interensemble, Quartetto Arditti,Ed Spanjard, Taukay Ensemble, Emi Ohi Resnick, Harrie Starreveld,Ciro Scarponi, Davide Teodoro, Yi-Joung, Elio Peruzzi, Ernest Rombaut, Pietro Tonolo,Yan Jemin, Alvise Vidolin, Lothar Zagrosek.Tra le istituzioni che hanno ospitato e prodotto prime esecuzioni di suoi lavori vi sonoAmsterdam Concertgebow, AGON, Biennale Musica di Venezia, Beijing National Conservatory,Brno Percussion Music Festival, Holland Festival, Huddersfield Music Festival,Seoul Contemporary Music Festival, Muziekgebow di Amsterdam, Vredenburg-Utrecht,Amsterdam Paradiso, Piccolo Teatro di Milano, Teatro La Fenice di Venezia.La sua musica è stata diffusa da CCTV Television, Radio France, RAI, NPS Radio, ORF.I suoi testi sulla musica di Bruno Maderna sono stati pubblicati in Francia da Basalte (CNRS–Université de Paris) e da Leo Olschki in Italia.

 

Emanuele Casale ha ricevuto primi premi in concorsi internazionali a Tokyo, Parigi, Lione, Bourges, Francoforte, Berlino, Roma e anche il premio Irem-Unesco. Ha realizzato l’opera audiovisiva Conversazioni con Chomsky con la consulenza e la partecipazione dal vivo del linguista/attivista americano Noam Chomsky. Sue composizioni sono state eseguite per varie istituzioni internazionali: Biennale di Venezia, Scala di Milano, Opera di Francoforte, Ensemble Intercontemporain, Oslo Sinfonietta, Parco della Musica, BBC Orchestra e molte altre. È docente al Conservatorio Alessandro Scarlatti di Palermo. Dopo aver concluso un periodo creativo nell’ambito della sperimentazione d’avanguardia, Emanuele Casale compone musica da lui definita “post-classica”.

 

Ivan Fedele. Nato a Lecce nel 1953, ha compiuto gli studi pianistici con B. Canino, V. Vitale e I. Deckers e di composizione con R. Dionisi, A. Corghi e F. Donatoni. Il suo catalogo comprende un centinaio di titoli ai quali Antigone, opera commissionata dal Teatro Comunale di Firenze nel 2007, vincitrice del Premio “Franco Abbiati”. Oltre a numerosi lavori da camera, molte sono le composizioni per orchestra di cui En archè, 33 noms (Commissione del Teatro alla Scala di Milano) e La pierre et l’étang (…les temps…) sono le più recenti.  La sua musica è stata diretta, tra gli altri, da Boulez, Eschenbach, Chung, Saalonen, Muti, Pappano ed eseguita da orchestre quali BBC, Radio di Berlino, Orch. Sinf. di Chicago, SWR di Stoccarda, National de France, OSN della RAI, S. Cecilia, Ensemble Intercontemporain, London Sinfonietta, Klangforum Wien. Il CD Animus Anima ha ricevuto da “Le Monde de la Musique” lo “Choc de la Musique 2003” mentre il CD Maja è stato attribuito il “Coup de Coeur 2004” dall’ Académie Charles Cros. Ivan Fedele svolge anche un’intensa attività didattica che lo ha visto presente in importanti istituzioni tra cui l’Università di Harvard, la Sorbona e l’IRCAM di Parigi, l’Accademia Sibelius di Helsinki, l’Accademia Chopin di Varsavia, il Centro Acanthes di Avignone, il CNSM di Lione. Nel 2000 è stato insignito dell’onorificenza di “Chevalier de l’Ordre des Lettres et des Arts”. Nel 2005 è nominato Membro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, nel 2007 titolare della Cattedra di Composizione. È stato direttore artistico della Biennale di Venezia dal 2012 al 2019. Nel 2016 la Fondation de France gli ha conferito il “Prix International Arthur Honegger”.

 

Elena Firsova, figlia di un famoso fisico atomico ha iniziato a comporre all’età di undici anni. Dal 1970 al 1975 ha studiato al Conservatorio di Mosca con Alexander Pirumov e Yuri Kholopov. Ha stabilito in seguito contatti di cruciale importanza con Edison Denisov e Philip Herschowitz. Firsova continua a sviluppare le idee della seconda scuola di Vienna ma tratta la rigidità del serialismo in modo libero, permettendo intenzionalmente anche suoni consonanti di partecipare alla formazione delle serie. Dal 1991 risiede con la famiglia in Inghilterra. Ha scritto più di cento composizioni nei più diversi generi e la sua musica è stata eseguita ripetutamente in tutto il mondo. La prima esecuzione del suo più importante lavoro, Augury per coro e grande orchestra sinfonica (commissionata da BBC Proms) è stata eseguita presso la Royal Albert Hall a Londra nel 1992. La prima di un altro importante lavoro, Requiem su versi di Akhmatova ha avuto luogo a Berlino nel 2003. Le più importanti recenti prime esecuzioni sono state dei pezzi orchestrali The garden of dreams, commissionato dal Concertgebouw di Amsterdam, e Beyond the 7 Seals commissionato dall’Orchestra Sinfonica di Tolosa. Nel futuro i prossimi progetti di rilievo sono: le prime esecuzioni americana e tedesca del suo Concerto per pianoforte e orchestra con Yefim Bronfman accompagnato dalla Philadelphia Orchestra e dalla Berlin Radio Symphony Orchestra nel febbraio e aprile del 2023. La sua musica è edita da Boosey & Hawkes, Hans Sikorski e Meladina Press, St Albans.

 

Roberto Gottipavero, musicista veneziano, privilegia una visione della musica che contempla sia l’aspetto compositivo/creativo che quello analitico/esecutivo. Studia composizione e pianoforte al “Benedetto Marcello” di Venezia, poi si avvicina alla direzione d’orchestra. Si perfeziona nel duo pianistico con Gino Gorini. Come direttore collabora con orchestre da camera e sinfoniche; è tra i vincitori della prima edizione de “La Bottega”, laboratorio ideato da Peter Maag. L’attività didattica lo avvicina al teatro per i giovani, dirigendo opere di Rota, Kràsa, Hindemith, Britten, Prokofiev. L’ditore Schott pubblica la sua revisione e completamento de Lo scoiattolo in gamba di Nino Rota, nella versione da camera lasciata incompleta dall’autore. Oltre a varie trascrizioni per pianoforte a quattro mani, sue musiche sono state eseguite al Festival di musica contemporanea di Adria, tra le quali “Visioni elegiache”. Già Direttore nei Conservatori di Castelfranco Veneto e di Adria, dal 2020 è il Direttore del Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia.

 

Konstantia Gourzi. “Considero il dirigere e il comporre musica come un corpus unico, penso vi sia una relazione inseparabile fra questi due aspetti” dice Konstantia Gourzi, che riesce a conciliare in modo straordinario i ruoli di compositrice e direttrice. Influenzata da differenti culture e tradizioni musicali, ella affronta anche problematiche sociali, relazionandole al suo lavoro musicale. Trovare connessioni fra diverse arti e culture è per lei una continua fonte di ispirazione per creare nuove situazioni musicali. Oltre all’attività di compositrice e direttrice Konstantia Gourzi ha fondato e diretto, dal 1990 ad oggi, diversi Ensemble fra i quali: Ensemble Attacca Berlin, Ensemble Echo, Ensemble Oktopus für Musik der Moderne, opus21musikplus. Nata ad Atene, Konstantia Gourzi considera estremamente importante la promozione di giovani artisti. Insegna presso la Hochschule für Musik und Theater di Monaco direzione per Ensemble di nuova musica.

 

Giovanni Mancuso, nasce a Venezia nel 1970, diploma di pianoforte sotto la guida di Wally Rizzardo presso il Conservatorio di Venezia nel 1992 con il massimo dei voti. Diploma col massimo dei voti presso i Corsi di perfezionamento in musica da camera dell’Accademia “Incontri col Maestro” di Imola. Ha studiato presso la Scuola Civica di Milano, perfezionandosi con Renato Rivolta. Corsi di perfezionamento in composizione sotto la guida di Salvatore Sciarrino (1990-92). Ha vinto numerosi premi di composizione tra i quali: Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa Mediterranea – Lisbona 1994; Grieg Memorial Competition (Oslo 1995); Rockefeller Foundation (New York, 2003); European Association for Jewish Culture (London – Paris) 2003 Grant Award, Concorso Internazionale Orpheus (Spoleto) con l’opera “Obra Maestra” ispirata a Frank Zappa. Ha ricevuto commissioni da importanti istituzioni musicali tra le quali: Orchestra Gran Teatro La Fenice; Biennale Musica; Biennale Danza; Orchestra Giovanile Italiana; European Association for Jewish Culture; Ex Novo Ensemble; Milano Musica; Sentieri Selvaggi; Orchestra dei Pomeriggi Musicali. Collaborazioni con Raiz, Elliott Sharp, Pietro Tonolo, Frederic Rzewski, Philip Corner, Malcolm Goldstein, Butch Morris, Carlo Boccadoro, Debora Petrina, Sentieri Selvaggi, Lukas Ligeti, Francesco Cusa, Charlemagne Palestine, Sylvano Bussotti, Frank London, Alvin Curran. Ha fondato nel 1991 l’ensemble Laboratorio Novamusica e nel 2016 l’ensemble “Chironomids Outerspace Group”. Vive a Venezia e insegna al Conservatorio della sua città.

Filippo Perocco. “(…) Nella confusione dei linguaggi che attraversa tutta l’arte di oggi, anche la musica, nella molteplicità o nell’assenza delle regole, che un compositore deve scegliersi o inventare per imporsi, Filippo Perocco ha scelto di collocarsi fuori, e guardare ciò che accade. S’insinua, perciò, negli interstizi delle forme consolidate sia dalla tradizione sia dalle avanguardie: indaga lo spazio che intercorre tra l’emissione del suono e la sua manifestazione, scruta l’attimo prima che esso sia percepito, non ancora tassello di una costruzione, ma già materia disponibile a inventare nuove forme. Si colloca nella zona neutra che prepara la conoscenza, e salta quindi sul palco per raccontarci, con la musica, non la permanenza o la sostanza delle cose, bensì la loro perpetua fragilità e inafferrabilità (…)” dalla motivazione del Premio Franco Enriquez – (Dino Villatico)

Filippo Perocco, compositore, direttore ed organista, scrive nuovi lavori per organici diversi e quando possibile inusuali. La maceria, il detrito, la notte e la nenia sono dei tarli ricorrenti quando scrive. Collabora costantemente con solisti, ensemble e festival. Suona (oltre all’organo) nuovi strumenti musicali che costruisce anche attraverso il riciclo di materiale di scarto e talvolta con l’ausilio dell’elettronica fatta in casa. Fondatore dell’ensemble L’arsenale che dirige sin dall’anno della sua fondazione (2005).

 

Corrado Rojac nasce a Trieste nel 1968, si diploma in Composizione nel 2005 presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, con Alessandro Solbiati. Si è perfezionato con Azio Corghi, Brice Pauset, Joshua Fineberg, Luca Francesconi e Ivan Fedele. Ha ricevuto commissioni da istituzioni musicali quali l’Accademia Filarmonica di Bologna e il Divertimento ensemble di Milano; sue musiche sono state eseguite in festivals quali Nuova Consonanza (Roma), Adesso musica (Milano), L’art pour l’Aar (Berna) e World Music Days 2015 (Lubiana) da interpreti quali l’ensemble norvegese Bit20, l’ensemble MD7 di Lubiana, il gruppo Musica d’insieme di Milano e l’Ex novo di Venezia, sotto la guida di direttori quali Robert Platz, Steven Loy o Jonathan Stockhammer. Pubblica per Bérben (Ancona), Sconfinarte (Milano) e EDSS (Lubiana). Sebbene sia stato anche violoncellista e pianista, Corrado Rojac si è dedicato, come interprete, quasi esclusivamente alla fisarmonica da concerto, il suo primo strumento, che ha contribuito a far emergere nel panorama della musica contemporanea colta. Si è inoltre laureato in Storia della musica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste; la sua tesi di laurea sul Metodo per armonica a mantice di Giuseppe Greggiati ha aperto alla fisarmonica una prospettiva storico-filologica sinora sconosciuta.

 

Nicola Sani, è nato a Ferrara il 27 marzo 1961. Compositore e manager culturale, è attualmente direttore artistico dell’Accademia Chigiana di Siena, consigliere artistico della IUC, membro del CdA della Fondazione “Archivio Luigi Nono” di Venezia e del comitato scientifico della Fondazione Bassiri.  È stato sovrintendente del Teatro Comunale di Bologna, direttore artistico del Teatro dell’Opera di Roma, presidente dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma e della Fondazione Scelsi di Roma. Autore di opere, composizioni sinfoniche, da camera e intermediali eseguite in tutto il mondo. Tra i riconoscimenti il Prix “Ars Electronica” Linz-Golden Nica, Premio Guggenheim, Premio Fondazione Tanturri, Premio Erato Farnesina del Ministero degli Affari Esteri. E’ stato insignito dell’onorificenza di “Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere” dal Ministro della Cultura francese, il British Council gli ha conferito il “New Connections Recognition Award”, con il Teatro Comunale di Bologna ha ottenuto 5 Premi Abbiati. Nel cinema e delle arti visive ha lavorato con Michelangelo Antonioni, Mario Sasso, Studio Azzurro, Nam June Paik e David Ryan. É autore, con Francesco Galante, del libro Musica Espansa, di numerosi articoli su giornali, riviste culturali e saggi su riviste di musicologia.

 

Alessandro Solbiati. Allievo di Franco Donatoni e di Sandro Gorli, vincitore nei primi anni ‘80 di vari concorsi nazionali e internazionali, da più di vent’anni è eseguito nei principali festival europei. Tra le incisioni discografiche a lui più care vi sono quattro CD monografici, il primo inciso dall’Ensemble Alternance di Parigi (1999), il secondo (2004), composto da alcuni brani per ampio ensemble (EOC di Lyon e Divertimento Ensemble di Milano), il terzo (2007) in cui Daniel Kawka e l’Orchestra Sinfonica della RAI eseguono Sinfonia, Sinfonia seconda e Die Sterne des Leidlands e il quarto (2012) contenente l’opera pianistica eseguita da Emanuela Piemonti e Alfonso Alberti. Nel 2002 pubblica per il Teatro di Monfalcone un Quaderno di Cultura Contemporanea intitolato Ah, lei fa il compositore? E che genere di musica scrive? quattro saggi di riflessioni sul comporre, di analisi e di illustrazione delle proprie tecniche compositive. In campo teatrale esordisce con Il carro e i canti, da Puŝkin, (Trieste, Teatro Verdi, 2009), e continua con Leggenda, da Dostoevskij, commissione del Teatro Regio di Torino, (2011). Una terza opera attorno al Suono giallo di Kandinskij sarà messa in scena al Teatro Comunale di Bologna nel 2015. Dal 1995 è docente di Fuga e Composizione al Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano, dopo esserlo stato al Conservatorio di Bologna tra il 1982 e il 1994. Pubblica per la Casa Editrice Suvini Zerboni di Milano.

 

EXN22 libretto